
L’aumento dei focolai di tensione nel 2025 potrebbe provocare un aumento posti Forze Armate: leggi l’articolo per scoprire le previsioni numeriche
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C’è nell’aria un aumento posti Forze Armate. Almeno questo è quanto emerge dalle dichiarazioni dei Capi di Stato Maggiore di Esercito Italiano e Marina Militare, il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello e l’Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino.
Il motivo è ben chiaro e lo scopriremo più avanti. Intanto guardiamo il lato positivo: più lavoro per noi e più opportunità di fare il militare per te che ci leggi.
Circa novemila militari in più nella Marina e quasi cinquantamila nell’Esercito, ecco i numeri del prossimo aumento posti Forze Armate. Per lo meno, queste sono le richieste effettuate da chi è al comando di queste due realtà.

Le nuove richieste dell’Esercito
Partiamo dall’Esercito Italiano. Durante gli scorsi anni si è parlato spesso di un’iniziativa volta alla professionalizzazione delle Forze, della conseguente stretta sui requisiti d’accesso (soprattutto quello d’età) ai concorsi e dunque di una netta riduzione del personale. Il trend, però, con il governo Meloni è cambiato: la legge 119 del 2022 e il decreto legislativo 185 del 2023 hanno previsto un incremento di 3700 unità per l’Esercito, che permetterebbe di raggiungere la cifra di 93100 arruolati entro il 2033.
Ma, oggi, lo status quo obbliga le Amministrazioni a rivedere ogni tipo di calcolo. L’aumento dei focolai internazionali di tensione costringe l’Italia a ripensare ogni stima e, anzi, a continuare con una wave di aumento posti Forze Armate.
Non è un caso se, in un intervento in Parlamento avvenuto a fine Gennaio, il già citato Generale Masiello abbia dichiarato, in merito ai volumi odierni “[…] risultano comunque inadeguati alle esigenze di carattere operativo e non assicurano alla Forza Armata la massa necessaria ad affrontare un eventuale conflitto ad alta intensità che richiede la capacità di alimentare e rigenerare le forze impiegate in combattimento”. Il capo dello SME ha poi aggiunto: “Lo Stato Maggiore dell’Esercito, in sinergia con il Vertice Interforze, ha stimato la necessità di un incremento delle dotazioni organiche fra le 40 e le 50mila unità rispetto alle previsioni normative vigenti definendo un modello in chiave Nato oscillante fra le 133mila e le 138mila unità”.
Per non parlare poi dello scenario che tutti scongiurano: la possibilità di un isolamento dalla sfera d’influenza americana – con una possibile costituzione di un fantomatico “esercito paneuropeo”, che richiederebbe uno sforzo militare ancora maggiore. Ma anche questo argomento lo affronteremo dettagliatamente più avanti.
Aumento posti Forze Armate: le necessità della Marina
Il rischio di essere al di sotto delle necessità di personale riguarda, e non poco, anche la Marina Militare. Sul tema dell’aumento posti Forze Armate si è espresso, intervistato da La Repubblica, anche Enrico Credendino, Capo dello Stato Maggiore della Marina. Ha dichiarato che momentaneamente le risorse possono essere sufficienti, “ma per un periodo limitato”. Aggiungendo poi che “Questo sforzo può durare per tre-quattro anni, non oltre. Le marine francesi e britannica, simili a noi come numero di navi, hanno 10mila persone in più. Noi siamo fermi a 30mila”. In chiusura si è concesso una riflessione numerica: “Credo che sarebbe opportuno aumentare l’organico a 39mila e so che il ministro Guido Crosetto ci sta lavorando perché è molto sensibile alle esigenze del personale”.
Insomma, ai piani alti della Marina sarebbe graditissimo un refill importante di personale, così da essere pronti ad affrontare qualunque tipo di situazione emergenziale.
Ma il Ministero che ne pensa?
Con tutta probabilità, le richieste dei Capi di Stato Maggiore non rimarranno inascoltate. Affermiamo ciò, in quanto anche lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto, in questi mesi si è pronunciato più volte sul tema di un aumento posti Forze Armate.
Il 7 novembre 2024, ad esempio, durante un’audizione davanti alla commissione Affari esteri e Difesa del Senato in merito al Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2024-2026 ha dichiarato: “Sono tempi instabili ed imprevedibili […] in cui le Forze Armate italiane possono essere chiamate a difendere lo Stato in ogni momento, da ogni minaccia e per tutto il tempo necessario”.
Il ministro ha poi continuato il suo discorso, palesando l’evidente la necessità di implementare i numeri degli arruolati: “[…] serve aumentare gli organici e prevedere una ‘Riserva operativa’, che assicuri deterrenza e, ove necessario, una risposta efficace, in modo da far fronte a crisi e/o conflitti prolungati”.
Insomma, un aumento posti Forze Armate sembra non essere esclusivamente un desiderio, ma proprio una volontà comune di tutte le parti coinvolte.
L’Europa e il suo riarmo
È di poche ore fa la notizia che il Parlamento Europeo ha approvato il piano ReArm Europe, ossia la dotazione di una difesa comune contro una possibile minaccia russa. Date le ultime tensioni – conseguenti al ritorno a Washington di Donald Trump – tra USA ed Unione Europea, non è affatto scontato che la Nato e i conseguenti accordi difensivi bilaterali continuino a vigere in un prossimo futuro.
È proprio per via di questo spettro che l’idea di un esercito paneuropeo sembra non esser mai stata così tanto vicina al realizzarsi. E a quel punto, al fine di ovviare alla mancanza di un supporto proveniente dagli Stati Uniti – su cui abbiamo contato fin dal Secondo Dopoguerra – un aumento posti Forze Armate, per ciò che riguarda l’Italia, sarebbe pressoché scontato.
Nel dubbio, fatti trovar pronto
Abbiamo voluto fare una panoramica completa, al fine di supportare la nostra idea relativa all’aumento posti Forze Armate. Ma, al nocciolo, ciò che conta è che probabilmente avrai maggiori possibilità di arruolarti.
Altrettanto, maggiori saranno le richieste, più persone saranno interessate, più aumenterà la concorrenza. Proprio per tale motivo, diventerà ancor più fondamentale rivolgerti a chi prepara i ragazzi all’accesso alla carriera militare da oltre trent’anni: Nissolino Corsi.
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