Via libera del Consiglio dei Ministri a un Disegno di Legge per rivedere lo strumento militare: salvi 10mila posti nelle Forze Armate
Non è ancora legge, ma il Governo Meloni si muove sul fronte delle Forze Armate. Nel Consiglio dei Ministri del 20 Luglio 2023, infatti, è stato approvato dall’esecutivo un disegno di legge recante disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e di revisione dello strumento militare nazionale, nonché di termini legislativi. In particolare, è l’articolo 2 di questo Ddl a riguardarci più da vicino in quanto si parla di una “rimodulazione in aumento dell’organico delle Forze Armate a 160.000 unità in corso di perfezionamento”.
Il nuovo Disegno di legge FF.AA.: una rimodulazione in aumento
Il Consiglio dei Ministri, presieduto da Giorgia Meloni, si è riunito a Palazzo Chigi il 20 Luglio 2023. L’ordine del giorno recava un Disegno di Legge che riguardava disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e revisione dello strumento militare nazionale.
L’Italia si è impegnata con il testo di legge approvato il 3 Agosto 2022 a ridurre le dotazioni organiche complessive a 150mila unità. Un progetto che però non convince il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Sono stati infatti questi ultimi a proporre in Consiglio dei Ministri questo nuovo Disegno di Legge.
La nuova normativa, che deve essere prima approvata da Camera dei Deputati, dal Senato della Repubblica e – in ultima istanza – dal Capo dello Stato, presenta una rimodulazione in aumento dell’organico delle Forze Armate. Il tetto massimo applicato all’organico delle Forze Armate è attualmente di 150.000. Un obiettivo da raggiungere entro il 2033, come abbiamo già spiegato in un precedente articolo.
Tuttavia il titolare del Viminale e il ministro Zangrillo hanno ritenuto opportuno che questo limite venga innalzato a 160.000. Questo vuol dire che, da qui a dieci anni, una riduzione ci sarà comunque anche se più moderata. Da 150.000 unità potremmo ritrovarci infatti con un tetto massimo di 160.000: potrebbero essere dunque mantenuti 10.000 posti nelle Forze Armate.
Personale Forze Armate: lo scenario attuale
Incrociando i dati dei vari Rapporti annuali delle Forze Armate (Esercito Italiano, Aeronautica Militare, Marina Militare e Arma dei Carabinieri) emerge che l’organico di questi Corpi, nel 2021, ammontava a circa 270mila unità. Un numero ben lontano dal “Modello a 150.000” (previsto dalla Legge n. 244 del 2012), che era stato comunque accolto con “grande favore” dalle FF.AA..
Il raggiungimento di questo obiettivo era inizialmente previsto per il 2023. Vari mutamenti dello scacchiere geopolitico hanno poi reso necessario una nuova scadenza per il “Modello a 150.000”, fissato per il 2033.
Evidentemente i recenti stravolgimenti legati al conflitto in Ucraina hanno portato l’esecutivo a rivedere al rialzo il tetto massimo per l’organico delle Forze Armate. Ricordiamo nuovamente che la legge è ancora nel suo stato embrionale e necessita di tutti i passaggi istituzionali previsti dalla nostra Costituzione. Non possiamo quindi che aspettare e vedere se questa normativa approderà sulla scrivania del Presidente della Repubblica per il sigillo del Quirinale.
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